IL TERRITORIO

Il piccolo borgo di Bocchignano è situato nel cuore della valle del torrente Farfa, ove esiste un ecosistema ancora integro e pertanto di estremo interesse naturalistico.

L'orografia del territorio è estremamente modesta, caratterizzata da rilievi collinari che raramente superano i 750 metri di altezza, i quali si susseguono ininterrottamente, alternandosi a piccole valli, e rendendo il paesaggio fortemente ondulato.

I centri abitati della zona sono situati prevalentemente sulle estremità di questi colli, ove furono eretti nel periodo medievale, quando le popolazioni  del luogo, per difendersi meglio dalle incursioni dei Saraceni, iniziarono ad edificare le proprie città in altura (c.d. "incastellamento").

Il paesaggio è prettamente agricolo, caratterizzato in prevalenza dalla presenza delle piantagioni di ulivo, ma non mancano neppure i vigneti e gli alberi di alto fusto.

Ciò nonostante, nelle aree meno accessibili e quindi non coltivabili, come i rilievi in forte pendenza, esistono macchie e boschi di grande interesse naturalistico.

Diversi milioni di anni fa il territorio sabino era interamente ricoperto dalle acque del mare, le quali, a causa dei mutamenti climatici, iniziarono un lungo periodo di sedimentazione, protrattosi fino a circa un milione di anni fa, al termine del quale emersero formazioni di rocce carbonatiche, calcaree e travertini.

In alcuni luoghi si possono osservare affioramenti di queste antiche rocce, sulle quali sono ancora evidenti i segni dell'erosione marina e le tracce di antichi molluschi marini (Litodomi) oggi fossilizzati.

Nel Pleistocene (due milioni di anni fa circa) la valle del Farfa si presentava ancora come un ambiente salmastro, caratterizzato da acque basse e sabbie giallastre, ove emergevano isole e penisole formate dalle rocce emerse ed abitate da Elefanti, Mastodonti, Scimmie, Orsi, Rinoceronti, Cinghiali, Felini roditori ed Insettivori.

Il Torrente Farfa nasce nei pressi dell'abitato di Frasso Sabino, in località Ponte Buida, e beneficia per tutto il suo percorso dell'apporto idrico di diversi fossi e sorgenti presenti nella zona, fra i quali merita menzione la sorgente "Le Capore", la quale ha una portata di ben 5000 litri al secondo, tanto che le sue acque, captate dall' ACEA, sono convogliate sino a Roma.

Ai piedi del monte S. Martino, nei pressi delle piscine di Farfa, è presente una sorgente le cui acque minerali erano utilizzate a scopo terapeutico (idropinoterapia) sin dall'antichità.

La conformazione del territorio della valle del Farfa presenta dunque due distinti ecosistemi coesistenti: il primo è quello acquatico, caratterizzato da corsi d'acqua e zone umide, mentre il secondo è quello terrestre, contraddistinto da aree boscose ed ambienti prativi.

 

 

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