L'ANNESSIONE DEI TERRITORI DEL TRIBUCO

Finalmente, il 4 maggio 1157, un papa, Adriano IV (1154 - 1159) si attivò per risolvere i problemi economici dei buccinianesi, affinché potessero provvedere a pagare gli onerosi debiti di guerra, e lo fece sulla base del semplice ragionamento che se è vero che i debiti debbono essere pagati, occorre mettere il debitore in condizione di pagare.

Il Pontefice decise dunque di assegnare al Castello di Bucciniano una parte dei territori già appartenuti al castello di Tribuco, i quali erano rimasti incolti o in balia di avventurieri dopo lo smantellamento del maniero, avvenuto nel 1138.

Il documento pontificio di assegnazione indicava distintamente i confini del nuovo territorio assegnato a Bucciniano, i quali erano il fiume Tevere, il torrente Farfa e il fosso Ponticchio.

Un'aria nuova iniziò a respirarsi all'interno del castello: le terre assegnate, che comprendevano anche il celebre Gualdo di San Getulio, erano fertilissime (San Vittore, Caprola, Torrone, Santa Ciuffa, Santo Pietro, Colle dell'Orso, Colle del Torrone, Col Timoni ecc.), e ora era finalmente possibile provvedere a pagare i debiti e sperare in un avvenire migliore.

Purtroppo le cose non furono semplici come sperato, infatti i buccinianesi dovettero contendere quelle terre a coloro che le avevano abusivamente occupate, e a ciò si aggiunga che gli stessi abati di Farfa, incuranti della Bolla Papale, continuavano ad assegnare ad altri quelle terre  che lo stesso Papa aveva assegnato a Bucciniano, e purtroppo in quei tempi la ragione era sempre dalla parte del più forte.

     

 

 

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